Galateo giapponese a tavola: curiosità , cose da fare e da non fare
27 Luglio 2009 • in: Cucina giapponese, Racconti di viaggioGli usi dei giapponesi a tavola sono estremamente diversi da quelli comuni a noi occidentali. Alcuni comportamenti che in Italia verrebbero subito considerati di cattivo gusto, in Giappone hanno il significato opposto. Per questo è importante avere qualche nozione di galateo giapponese a tavola, soprattutto se si vuole progettare un viaggio nel paese del Sol Levante.
- Nel servire o ricevere del cibo, è considerato educato usare entrambe le mani per passare il piatto.
- Se si usano bacchettedi legno – hashi – usa e getta, bisogna staccarle e sfregare le estremità in modo da eliminare eventuali schegge.
- Non bisogna mai conficcare le bacchette nel cibo.
- Le estremità delle bacchette non devono toccare il tavolo, bisogna quindi usare gli appositi poggia bacchette – hashioki – o il lato del piatto. Gli hashioki possono essere anche dei semplici tovagliolini piegati su se stessi.
- Nel servirsi da piatti comuni, bisogna usare le proprie bacchette ma girandole in modo da usare le estremità “pulite”, quelle che non si portano alla bocca.
- Piatti, tazze, scodelle per le zuppe e bicchieri per sake non dovrebbero mai essere riempiti fino all’ estremità , è considerata cattiva educazione.
- Mentre nella cultura occidentale è considerato elegante e di buon gusto utilizzare un unico servizio di piatti, in Giappone piatti e bicchieri sono scelti per i loro colori e le loro forme, quindi sono in genere tutti diversi.
- E’ usanza comune mangiare rumorosamente zuppe, te caldo e noodles sia come segno di apprezzamento che come metodo per raffreddare il cibo.
- I piatti conteneti il riso possono essere portati vicino alla bocca in modo da mangiare più agevolmente, comunque sempre utilizzando gli hashi .
- Il sushi può essere mangiato anche con le mani. I nigiri-sushi , se mangiati con le mani, vanno portati alla bocca  capovolti in modo che il pesce, insaporito nella salsa di soia, entri per primo a contatto con le papille gustative.
- Il sake per i giapponesi è come il vino per gli italiani. Ce ne sono molti tipi diversi: dolci o secchi, a gradazioni alcoliche più o meno alte, sake da servire caldi o gelati.
- Non bisogna mai versarsi da bere da soli. Al contrario, bisogna servire i commensali ed aspettare che qualcuno di loro vi serva da bere; In quest’ultimo caso è buona educazione ricambiare il gesto e servire ancora il commensale. Un bicchiere vuoto vuol dire che si gradirebbe un’altro drink; se non si desidera altro da bere basta lasciare il bicchiere pieno.