Buttermilk pancakes
27 Gennaio 2011 • in: Colazione, DolciSe mai vi capitasse di andare in Australia, per la precisione a Sydney, oltre all’Opera House, l’Harbour Bridge, Darling Harbour, la Sydney Tower etc., non potete fare a meno di fare tappa da “Pancakes On The Rocksâ€. E’ il paradiso dei golosi, un sogno che si realizza per tutti i curiosi che, a forza di vedere queste frittelle sciroppose nei film americani, hanno coltivato fin da bambini il desiderio di provarle. A Sydney le trovi praticamente in ogni café, ma Pancakes On The Rocks è un’istituzione. In città ce ne sono due, uno nel quartiere di The Rocks e l’altro a Darling Harbour,  zone turistiche che sicuramente vi capiterà di visitare se passate in città . Quello a The Rocks (che tra parentesi è uno dei quartieri più antichi di Sydney) è aperto 24 ore su 24 e in certe ore del giorno bisogna fare la fila fuori in attesa che si liberi un tavolo, e questo già dice molto! Il menù prevede sia pancakes dolci sia salati (che in questo caso altro non sono che le “nostre†crêpes)…scontato il mio consiglio di buttarvi su quelli dolci che sono strepitosi!
Dopo aver assaggiato quei pancakes, quelli veri, mi sono resa conto che i miei (questi qui) erano lontani anni luce, quindi mi sono detta “ok, bisogna riprovare!â€. Riprodurre quelli di Pancakes On The Rocks  mi sembra chiedere troppo (magari avessi le loro mega piastre!!), però posso almeno sperare di andarci vicino. Quindi, tanto per rimanere in Australia, ho provato una ricetta presa dalla versione australiana della rivista Good Food. Che dire, è stato un enorme, enorme passo avanti rispetto alla prima versione!  I pancakes rimangono belli morbidi e sono più “leggeriâ€, sono deliziosi! Dunque, se per caso avevate salvato la mia prima ricetta il mio consiglio è…sostituitela con questa!!!!
Ingredienti (per circa 10 pancakes)
45g burro + una noce per servire
300g (2 tazze) farina
2 ½ cucc.ini lievito per dolci
½ cucc.ino bicarbonato
½ cucc.ino sale
55g (1/4 di tazza) zucchero
500ml buttermilk (latticello)
2 uova
1 cucc. olio per ungere la piastra
Sciroppo d’acero per servire
Per il buttermilk
500 ml latte intero
Succo di 1/3 di limone
Procedimento
Preparare il buttermilk spremendo il succo di limone nel latte. Lasciar riposare per 10-15 minuti. Nel frattempo sciogliere il burro in una piccola padella su fuoco basso e lasciar raffreddare leggermente. Setacciare in una ciotola la farina, il lievito, il bicarbonato e il sale. Aggiungere lo zucchero. In un’altra ciotola mescolare il buttermilk (che risulterà leggermente grumoso), le uova e il burro fino a che non saranno ben amalgamati. Versare il composto di buttermilk nella farina e incorporare senza mescolare troppo a lungo. La pastella dovrà risultare leggermente grumosa. Scaldare 1 cucchiaio di olio in una padella antiaderente dal fondo spesso  su fuoco medio. Versare ¼ di tazza o poco meno di metà mestolo di pastella  nella padella e cuocere per 2 minuti, fino a che non compaiono delle bollicine in superficie e l’altro lato della frittella è dorato. Girare con una spatola e cuocere per 1-2 minuti. Per tenere i pancakes in caldo in attesa di terminare la pastella potete conservarli nel forno riscaldato a 100°C (o  80°C se ventilato).
Servire caldi con lo sciroppo d’acero e una noce di burro tiepida in cima.
Consigli
- Per un’ottimale cottura dei pancakes la piastra che si usa è fondamentale. Se si usa una pentola dal fondo troppo sottile, le frittelle rischiano di cuocere fuori ma non dentro. Quindi consiglio di usare pentole dal fondo spesso, che permettono una distribuzione più omogenea del calore, e di non tenere il fuoco troppo alto.
- Se preferite dei pancakes ancora più leggeri e morbidi, aggiungete alla pastella un bianco d’uovo montato a neve appena prima di iniziare la cottura.
- I pancakes possono essere congelati senza problemi, basta separarli l’uno dall’altro con un quadrato di carta forno e riporli in un sacchetto prima di metterli in freezer.
che dire! solo a guardarli fanno venire una gran fame! proverò a farli!! 😉 grazie roberta!
Grazie per la visita :D. Provali provali così poi mi dici che ne pensi! Prossimamente metterò anche la ricetta del plumcake che si vede sullo sfondo…;)
bacino :*
OMG!! This looks amazing!!!!!!
Thanks Anne-Lise! I’ m just about to write the English version! 😉
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…. *_* non sono golosi questi pan cake. DI PIU’.
grazie per la tua visita e i tuoi complimenti… sono passata per salutarti e sono rimasta colpita dal tuo blog è bellissimo.. ora vado a curiosare un po’ in giro ma mi segno subito tra i tuoi sotenitori… sarà un piacere non perderti di vista.. un bacio
Ciaoooo!Grazie di esserti aggiunta ai miei lettori e di avermi dato l’opportunità di conoscere il tuo bellissimo blog!
Con i pancakes non potevi che conquistarmi … very delicious!!!Li amo!
Quest’anno andrò in California ma la mia prossima meta è sicuramente l’Australia!
A presto e buon we, baci
mamma mia visti così impilati mi fanno morire!!
@ Manuela: grazie per esser passata di qui! e ancor di più grazie per quello che state organizzando tu e Babs, non vedo l’ora di conoscervi!!A domenica 🙂
@ Fabiana: grazie a te! allora oggi abbiamo fatto tutte e due delle belle scoperte ;). A presto!
@ meggy: grazie meggy!beata te che vai in california, li ne potrai mangiare a quantità industriali di pancakes!!!slurp!
@alessandra: hai ragione ale, sono una vera golosità ! Grazie di esser passata, un bacio!
Dato che la vedo dura andare in Australia sicuramente mi butterò sulla tua seconda replica con immenso gusto e piacere… ti ringrazio di fare questi “testaggi” per tutte noi ^_^
Un bacione cara
Non ho ancora mai assaggiato i pancakes ma hanno un aspetto davvero goloso. Eh sì, sembra proprio una colazione coi fiocchi. Grazie della visita, a presto
clap clap ! Sei la prima italiana che vedo mette bicarbonatO! Ci vuole !!! ma quando lo dico (sono italocanadese ) mi guardano male 🙂 Ricetta perfetta! prova la versione fluffy aggiungendo un po’ di ricotta 🙂 xoxo
@ Leti: Grazie Leti! non ho la presunzione di dire che sono buoni come quelli di Pancakes on the Rocks, ma maritano davvero! un bacio
@ Federica: Grazie a te di essere passata a salutare!! a presto
@ Ellie: Grazie della visita e del commento Ellie! sono contenta che approvi la ricetta, immagino che tu conosca molto bene i pancakes essendo italocanadase!! Sono passata dal tuo blog, molto carino e goloso con tutti quei cupcakes :). A presto!
Ciao,
interessante la ricetta, ma il buttermilk NON è latte con limone!
Il buttermilk è latte fermentato con lactobacillus acidophilus, bifidobacterium e streptococcus termophilus (praticamente gli stessi identici batteri che si usano per lo Yogurt ma ad un livello di fermentazione non sufficiente a far precipitare la proteina al punto di densità dello Yogurt). Io ne bevo tanto ma non a tutti piace, però siccome fa tanto bene sono nati i vari Actimel e Danacol che sono esattamente buttermilk con l’aggiunta di zucchero e aromi alla frutta.
Buona cucina a tutti!
…ah, e dato che ci sono, ti consiglio di riprovare la ricetta con il vero buttermilk (che puoi trovare all’Eurospin vicino al latte fresco, in bottiglie bianche col tappo verde, col nome di “latte fermentato”) ma se non dovessi trovarlo la cosa più simile che puoi riprodurre in casa è un preparato di yogurt bianco non zuccherato allungato con latte fino ad ottenere la consistenza dei famosi Actimel e Danacol…
Spero di leggere presto i risultati!
Ciao Paola, grazie per i tuoi commenti!
Nel mio piccolo paesino purtroppo il buttermilk non si trova, quindi ho dovuto ingegnarmi per riprodurre qualcosa di simile in casa. Mi sembri essere esperta in materia quindi mi fido, però posso dirti che la soluzione del latte+limone l’ho trovata come alternativa alla combinazione yogurt e latte che dici tu su diversi siti – che ritengo attendibili – sia italiani (Croce e Delizia per esempio) che stranieri (Joy of Baking).Magari non è la soluzione migliore, però forse qualche fondamento c’è…non so,io di bifidobacterium, streptococcus ecc non ne capisco nulla!
Non ho mai provato a mischiare latte e yogurt ma prometto comunque che la prossima volta che ne avrò bisogno seguirò il tuo consiglio per vedere se c’è qualche differenza…Grazie per il consiglio!
Roberta
Ciao,
eccomi tornata con qualche consiglio alla mano, che prima di dispensare ho avuto l’accortezza di provare in casa. Mi interesso da tanto tempo di chimica e fisica applicate alla cucina e stavolta mi sono intestardita sulla fermentazione dei cibi, quindi ho pensato di fare il buttermilk in casa partendo semplicemente dagli ingredienti di cui è composto: una coltura attiva di tre ceppi di batteri e del latte, scremato o a contenuto di grassi a piacere. Per la coltura attiva dei famosi tre ceppi… basta usare un comune yogurt bianco non zuccherato (cerca solo di prendere un vasetto con scadenza il più lunga possibile, significa che la coltura è ancora viva e attiva)!
Fai così e ti garantisco un risultato strabiliante, il vero buttermilk a casa tua 🙂
Usa solo latte UHT a lunga conservazione. Il latte fresco non è per niente consigliabile poiché la fermentazione alla quale sarà sottoposto ospiterà troppi batteri oltre quelli che servono a noi, e renderà il risultato letteralmente pericoloso da bere (oppure potresti usare il latte fresco ma dovresti renderlo UHT bollendolo tu in casa…e allora a questo punto prendi direttamente l’UHT).
Lascia il tuo vasetto di yogurt bianco non zuccherato a temperatura ambiente per un paio d’ore, poi mettilo in un contenitore di vetro (io uso un comune barattolo da un litro) e aggiungi gradualmente il latte UHT a temperatura ambiente, mescolando con un cucchiaio man mano che aggiungi il latte per amalgamarlo bene allo yogurt. Chiudi il barattolo e lascialo riposare (o meglio, fermentare) per 24 ore a temperatura ambiente, meglio se in un posto buio e tendente al tiepido e senza toccarlo o muoverlo (a questi batteri buoni piace la quiete!). Dopo 24 ore avrai un buttermilk fermentato alla perfezione e ottimo per il tuo organismo, oltre che genuino, e la tua ricetta avrà finalmente l’ingrediente di cui ha davvero bisogno!
Per ripetere il processo potrai usare 2 o 3 cucchiai del tuo buttermilk come coltura attiva, disciolti nel solito litro di latte UHT, invece che ricomprare il vasetto di yogurt.
spero di leggere presto i risultati della tua fermentazione!
dimenticavo… dopo le 24 ore di fermentazione (che saranno molte meno d’estate, circa 18, ma ti conviene semplicemente sperimentare) il tutto va messo in frigo e tenuto lì! si mantiene una decina di giorni.
Paola, sono davvero ammirata, complimenti!!!
Avevo preso molto sul serio e i tuoi commenti e infatti poco dopo avevo provato a fare dei muffins usando il metodo latte+yogurt, ma erano pessimi…ora ho capito perchè, ho lasciato riposare la soluzione di latte e yogurt veramente troppo poco!!
In un’altra ricetta ho sperimentato usando anche una specie di actimel (che era zuccherato ma non aromatizzato, quindi ho messo quello riducendo la dose di zucchero da aggiungere)ma il risultato non mi aveva soddisfatta del tutto.
Poi guardando su internet ho visto che molti risolvono facendosi il burro in casa, cioè comprando la panna fresca e montandola fino a che non diventa burro e usando quella parte liquida che si separa dalla parte solida. Però, se ho capito bene il discorso, anche qui mancherebbe la componente batterica, o sbaglio?
La soluzione che mi proponi tu mi sembra la più pratica, non vedo l’ora di provare!!! per quanto riguarda le proporzioni, vanno messi yogurt e latte in parti uguali giusto?
Grazie mille Paola, sono felice di avere persone come te sul mio blog!
a presto
ciao Roberta,
sono contenta che tu stia usando i miei pastrocchi chimico/fisici 🙂
le proporzioni sono, per la prima volta, 1 vasetto di yogurt disciolto in un litro di latte. Poi quando userai il buttermilk fatto in casa come coltura iniziale, ne basteranno 2 o 3 cucchiai in un litro.
Per quanto riguarda quello che viene chiamato old fashioned buttermilk, ci si riferisce esattamente, come ha già appurato, al liquido lasciato dopo la produzione di burro, che ha una carica batterica inferiore e una carica calorica di gran lunga superiore (il buttermilk vecchia maniera infatti lo puoi trovare solo presso alcune fattorie americane, contiente pezzettoni di burro che vi galleggiano in mezzo e non è l’ideale per cucinare, ma delizioso da bere, se la tua dieta te lo permette!). Quando nelle ricette leggi buttermilk, al giorno d’oggi, si intende (a meno che non diversamente specificato), proprio il latte fermentato con i tre ceppi di cui ti ho parlato. Questo buttermilk dei giorni nostri non ha molto a che fare come procedimento con la bevanda iniziale che ha dato il nome a quella moderna, ma come sapore lo ricorda molto. Il buttermilk moderno è inoltre molto indicato da bere perché basso in calorie e altissimo in carica batterica amica dell’intestino, capisc’a mmè! 😉 (altro che activia)
Se poi vuoi spingerti oltre nell’affascinante mondo della fermentazione, ti consiglio di documentarti sul kefir (io finora produco quello di latte, quello d’acqua non mi interessa molto).
Grazie Paola, mi hai tolto tutti i dubbi che ancora avevo sul buttermilk… avevo letto mille cose, ero un po’ confusa, ora mi è tutto più chiaro!!! Stavo pensando di riportare i tuoi commenti nell’articolo principale, o magari fare un articolo ex novo in modo che anche chi non arriva a leggere fino a qui giù si faccia un’idea…ti va di essere la mia fonte di riferimento?
ne sarei onorata 🙂
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quei quadratini bianchi sopra allora sono burro?
Si Bruna è burro! la tradizione vuole che si servano così, con sciroppo d’acero e burro che pian pian si fonde a contatto con i pancakes caldi!
CIAO! ma il burro? dopo averlo riscaldato nel pentolino cosa ne devo fare????
Ciao Diletta, il burro va unito al buttermilk e l’uovo per fare la pastella dei pancakes!